"Un uomo che teme di soffrire soffre già quello che teme." Montaigne

17 giugno 2012

Notturna

Non tutto coprono le parole, non tutto esprimono con la loro natura arbitraria, non tutto possiedono. O forse non possiedo io, le parole, quelle che possano raccontare questa necessità implacabile, questo squarcio del mio cielo, questa luce abbacinante. È il mito della caverna, quando, abituati alle ombre, vediamo la realtà nella luce, e ci accieca. Così come occhi bui in pieno sole, la lingua trema di pensieri sconosciuti, perché bruciante è la realtà. E non conosce momento, passato, presente, futuro, ed è in ogni briciola di esso. E non conosce luogo, vita, sogno, ed in essi passeggia chetamente. È tutto, dal primo istante, in ogni cosa e sopra ogni cosa. È la parte più grande di me, la più bella. È casa, in ogni spazio, in ogni tempo. È un incantesimo, direbbe qualcuno. È magia, questo è certo. È una forza incomprensibile ed inspiegabile. È.

2 commenti:

  1. Anche se non troviamo le parole, sentiamo. Mettere a fuoco questo, cosa sente il nostro corpo ad ogni pensiero, ad ogni passo, ad ogni profumo, ad ogni colore. Solo così la realtà è per davvero, e non ne perdiamo neanche una briciola.

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