"Un uomo che teme di soffrire soffre già quello che teme." Montaigne

11 dicembre 2008

Bari. 11 dicembre 2008

Perdendo il mio umore
tra le parole
perdo le parole.

Mi è stato disvelato Hegel in altrui parole, e demistificato il mistero in un semplice schema.
Il dramma non ha senso, se a lieto fine. Diritto, Delitto, Pena, era questo, no?
E la tragedia si ferma ai primi due stadi. Non c'è sanamento, perchè l'odio rimanga alto, perchè rimanga forte l'emozione.
Dimmi un po', qual è il delitto di cui si sono macchiate le tue mani? Quale destino ti vota all'infelicità, colpevole incolpevole?
Perchè siamo esseri pensanti, perchè la natura non basta più, non più le semplici immagini. E questa ragione, che strozza le nostre anime, può deciderci infelici?
La Bellezza si eleva nel suo progresso dalla natura all'Ideale - Fr. Schlegel (Frammenti di estetica).
Ci credo quando vedo più bella una creatura che conosco al di là dello sguardo. Non posso crederci quando vedo i risultati della ragione nelle nostre menti. Non sarebbe il caso di creare immagini e credenze che già Rousseau creò? Non sarebbe forse da promuovere il mito del buon selvaggio, un sano ritorno all'ignoranza, ogni tanto?

Ogni parola scoperta
una parola perduta.

Nessun commento:

Posta un commento