"Un uomo che teme di soffrire soffre già quello che teme." Montaigne

27 novembre 2010

Altamura. 27 novembre 2010. Meglio far finta di niente

Ci sono inciampata (quasi) per caso. La nostra terra, la nostra cultura.
Mi chiedo quanto siamo cambiati - quanto si possa cambiare.
E' sempre questa la legge vigente. E' meglio far finta di niente.
Allora cammino per strada e non mi fermo a chiedere se ha bisogno d'aiuto.
Allora faccio finta di non sentire quei progetti.
Allora non dico nulla.
Rimane in me un cimitero di occasioni perdute, di giustizie sprecate, di persone uccise.
L'assassino sono io.

La Repubblica - Si impicca a tredici anni

4 commenti:

  1. Cazzo. Cazzo. Cazzo.
    Mio papà è morto quando era piccolo. Lo hanno portato via in tempo, dice: "perchè era diventato triste". Che poi "in tempo" non significa niente, glielo hanno rubato il tempo, facendo finta di niente. L'unico di quattro figli, il più robusto, il più allegro, l'unico che poteva reggere. Lo hanno ucciso. E non lo sanno. Ed io sono la figlia di un fantasma. E mi viene da piangere.
    Cazzo.

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  2. mi ricorda La strada di Fellini, Gelsomina venduta ad un chissachì, primi anni '50
    poi mi viene in mente questo http://www.youtube.com/watch?v=GIa2F5kKAuA
    non so quanto attinente, ma la mia mente fa da se. La mia mente ha anche pensieri opposti. Posso dire di conoscere il mio tempo, ma il loro?
    Credo che mancasse l'interesse alla psicologia del singolo, tutt'ora ne manca.
    Immagino che in media fosse anche difficile trovare qualcuno che avesse studiato.
    Era difficile sopravvivere.
    Le famiglie nascevano numerose, poi, la maggior parte dei figli moriva.
    Non riesco a sentirmi colpevole di questo clima.
    Non dico nemmeno è cos' e niente, ma, mi preoccupo piuttosto che non accada oggi.

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  3. amica, leggendo per la prima volta i tuoi pensieri degli ultimi tempi (che poi sono quelli di sempre) non posso tacere, anche se non ho il diritto di parlare da intrusa. come stai? è la domanda più semplice da farti, ma io te la faccio con il cuore, quindi la risposta è molto difficile, se sincera. devi uscire da questo vortice di buio, angoscia, paura... almeno io resto impressionata!leggendoti sento un impasto di queste emozioni, che vanno provate nella vita, ma nel giusto, insieme a tante altre. dov'è adesso la tua gioia di vivere, dov'è la stima di te, dove la soddisfazione del proprio agire?
    io non so adesso dove tu sia, cosa fai nella vita, chi ti sta vicino, ma tu devi ricomnciare, perchè la vita è una sola!!!pensa all'ultima volta in cui sei stata bene con te stessa e con gli altri e ricomncia di lì.
    ti voglio bene, non è una predica, si arroga il diritto di essere una scossa.
    una tua vecchia amiche del liceo. ISABeLLA

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  4. Freud è del 1856. Non è questione di tempo, d'istruzione, quanto di cultura, a mio avviso.
    Ce ne sono di fantasmi che ci camminano a fianco, e non lo sappiamo, e non lo sanno neppure loro.
    Forse neppure noi sapremmo riconoscerci tali, se lo fossimo. Saremmo una materia troppo diafana, per distinguerci qualcosa.

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