"Un uomo che teme di soffrire soffre già quello che teme." Montaigne

23 ottobre 2010

Altamura. 23 ottobre 2010

Sono prigioniera di rumori acciecanti. A poco a poco riesco ad affievolirli, a renderli un tappeto informe di nessun colore. Solo uno spettro diafano che mi attutisce, mi avvolge, mi sfiora.
Allora seguo i pensieri, loro inseguono me, la realtà si finge in sogno, si fa dolce e lieve, tenue e pacata. Un pasto misurato.
Poi una voce mi chiama, più forte. Cresce su per lo stomaco un'onda invisibile in piena, che va a fermarsi in gola in un coagulo di rabbia, in un bolo mal disfatto, mentre cresce la cantilena senza rispetto.

2 commenti:

  1. Se ci penso e devo averci pensato già, è un Sensofcolp pensiero. Si, dev'essere lui, a pensarci è lui. Oppure è il pus purulento delle purulente e rigonfie bigonfie tonsille.
    Non pensarci.
    Non funziona.

    RispondiElimina
  2. Puoi spiegarmi i tuoi pensieri già pensati?

    RispondiElimina