"Un uomo che teme di soffrire soffre già quello che teme." Montaigne

25 ottobre 2010

Bari. 25 ottobre 2010. Ritorno alla vita

Rimane un po' di prurito. All'apertura delle scapole, sotto le spalle, sulle mani, sul collo.
Rimane qualche segno visibile, che sparirà lentamente come fanno le cicatrici.
Rimane un po' di delusione. All'apertura dello stomaco, degli occhi.
Rimane qualche domanda invisibile, che svanirà veloce come tutti i pensieri.
Ecco un barlume di tramonto sporgersi sugli occhi dall'orizzonte. E' che non sembra rosa. Sembra tutto fuorché rosa. Ocra mischiata al rosso, all'azzurro. Gocce di blu e di nero a poco a poco mutano il cielo nello spettacolo più saturo del giorno, dal nome tanto decadente. Il crepuscolo, la vita che si sopisce nei calori delle case, che s'accende nei vetri delle taverne.

3 commenti:

  1. Un ritorno alla vita fa pensare più ad un'alba che a un tramonto, come suggerisce anche l'ultima di Carmen: "guarda l'alba che ci insegna a sorridere, quasi sembra ci inviti a rinascere...persino il dolore più atroce si addomestica", o qualcosa di simile. Il tramonto non è rosa, non lo è mai stato. Rimane qualche prurito da sciogliere in una castagna arrostita accanto ad un buon vino.

    RispondiElimina
  2. Ecco che apparve un misterioso ezzere blu con cintura dorata e scarpe a punta, che mi fa: 3 desideri e qualche piccola postilla. Ed io: lei ha grattato, non io.

    RispondiElimina
  3. E' autunno, non primavera, come vedi...
    Piccole postille?

    RispondiElimina