"Un uomo che teme di soffrire soffre già quello che teme." Montaigne

1 ottobre 2010

Bari. 01 ottobre 2010. Al momento

Che poi mi chiedo ma cosa sei in realtà? Sorvoliamo quel poco più di zero sorvoliamo nome e cognome e codice fiscale sorvoliamo l'iscrizione all'università. Cosa rimane? Cosa delle tue convinzioni, dei tuoi valori, dei tuoi tratti distintivi e peculiari? Rimane davvero qualcosa?  O via, giù, puoi dar di scalpello e piano piano toglier tutto senza più riconoscerti?

Forse è più vero che ci sono momenti in cui cade tutto come una statua di sale un pupazzo di neve un castello di carte una fila di domino una torre gemella un sogno disilluso. Momenti.

17 commenti:

  1. Io non lo so.Ci devo pensare.
    Bellissimo post.

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  2. Pensarci... Potrei essere io prima d'andare in frantumi, o dopo. Rimane il dubbio.

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  3. "...delle tue convinzioni, dei tuoi valori, dei tuoi tratti distintivi e peculiari?"
    Già.
    Se poi viene meno pure l'università...

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  4. L'altra torre gemella guarda l'implosione, atterrita, senza accorgersi del cedimento della sua propria pancia.
    Questione di momenti.

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  5. atterrita sì, ma eccola che guarda l'altra torre e leggo il suo pensiero: forse cadrà solo la sua pelle, non la struttura, solo tutto quello che non serve.

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  6. Rimani tu, o non sei più tu? Che poi io mi chiedo: è davvero possibile il cambiamento? O è solo questione di momenti? O non possiamo che fare altro che sfumare i nostri colori, fino alla fine?

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  7. ps. pat, quanto siamo brutti senza pelle, mi guardo le ferite, siamo orribili. Io voglio una pelle splendida, e soprattutto voglio essere salvata.

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  8. Riflettevo la settimana scorsa, proprio sulle tinte che sfumano o sbiadiscono, che perdono la loro viva-cità o i loro contorni.
    Voglio una pelle splendida. Anch'io. Vorrei. Ma non è facile da mantenere, come non è facile salvare la struttura.

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  9. è importante che rimanga qualcosa?

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  10. In realtà non è necessario. Importante forse sì.

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  11. scusa ho formulato male la domanda.

    da quello che ho capito di quanto hai scritto la questione era:
    se andiamo oltre quel "poco più di zero", rimane di noi qualcosa di costante(valori e credenze), con cui possiamo identificarci, che ci rappresenti?

    beh se era questa la domanda, la mia risposta è: non credo sia importante il modo in cui la nostra essenza possa essere rappresentata.
    che il nostro io sia costante o no, non credo sia rilevante, l'importante è che ci sia.
    anzi, come ha detto tu:
    "...non è necessario. importante forse si."

    (PS: a parte che ritengo abbastanza improbabile un'evoluzione di una qualsiasi specie senza la messa in discussione delle proprie credenze e dei propri valori.

    le convinzioni e i valori cambiano a seconda delle necessità e dall'esperienza acquisita da un'individuo durante tutto l'arco della propria esistenza.
    questo fa parte della crescita personale di ogni individuo ... )

    a questo punto la mia domanda è:
    perchè dovrebbe essere il contrario?

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  12. Perché dovrebbe essere il contrario... rispetto a cosa? Ti chiedo una domanda più precisa, per poterti rispondere...

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  13. Non dargli corda: è chiaramente un esaltato.

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  14. Ho anch'io quest'impressione... ma è bene fornirgli una valvola di sfogo...
    Trovo poi molto interessanti i delirii degli esaltati... ne provo quasi invidia

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  15. @D: è sempre un piacere leggerti :P

    @quellachemiodia:
    (sto cominciando a pensare di aver frainteso quello che intendevi dire... in ogni caso è un discorso molto complicato e cerco di spiegarmi alla meglio dato che non sono quel grande oratore)

    cmq ti propongo la domanda un'ultima volta:

    perchè è importante che rimanga qualcosa di distintivo?
    (cioè io dovrei trovare utile riuscire a distinguermi rispetto a me stesso? ò.ò )
    perchè è importante riconoscersi in qualcosa di stabile e non prendere atto del proprio cambiamento?
    se una persona rivisita quelli che sono i propri valori lo fa perchè evidentemente avendo acquisito nuova esperienza non trova piu sensati o utili i suoi vecchi principi etici.

    PS: I deliri sono interessanti. Ma i miei di più.

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